Skip to main content

Blog


23 Dicembre 2022
Cosa sono gli ETF

ETF: cosa sono e come funzionano

Sebbene nel mondo degli investitori gli ETF stiano conquistando popolarità, parlando con i miei clienti noto che ci sono ancora diverse persone che non sanno esattamente che cosa sono questi strumenti. In questo articolo perciò cercherò di fare chiarezza spiegando in che cosa consistono e qual è il loro funzionamento.

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi comuni d’investimento che si caratterizzano per avere uno stile di gestione passiva (nota anche come “index tracking”).

Cosa vuol dire gestione passiva?

I fondi che hanno un funzionamento di gestione passiva sono fondi che hanno l’obiettivo di replicare l’andamento di un determinato indice finanziario di riferimento (detto “benchmark”). Perciò la performance del fondo sarà molto simile o uguale a quella conseguita dall’indice preso a riferimento: ad esempio, gli ETF sull'S&P 500 avranno le stesse variazioni di valore dell’S&P 500. Per ottenere questo risultato, i gestori di un ETF acquistano gli stessi titoli che compongono l’indice di riferimento, affinché di conseguenza la performance conseguita dall’ETF sia la stessa riportata dall’indice.

Come fanno gli ETF a replicare l’indice?

In tre possibili modi. Ciascun ETF adotta una delle tre tipologie di repliche:

Replica fisica (detta replica diretta o totale): l’ETF replica l’indice di riferimento acquistando direttamente i titoli sottostanti all’indice stesso e nelle stesse proporzioni, possedendo fisicamente così gli stessi titoli dell’indice e nella stessa quantità. Ad esempio il gestore di un ETF sull’ S&P 500, acquisterà tutti e 500 i titoli presenti nell’indice e attribuendo a ciascuno titolo lo stesso peso che hanno nel benchmark.

Replica a campionamento: l’ETF acquista solamente i titoli più importanti o più liquidi dell’indice. Il gestore, avvalendosi di sistemi di ottimizzazione (ad esempio scegliendo solo i titoli a maggior incidenza sulla performance), pur non acquistando tutti i titoli dell’indice, può ottenere un fondo che replica fedelmente le performance del benchmark. Questa tipologia di replica comporta il rischio (seppur solitamente contenuto) di tracking error, che consiste nel rischio di una non perfetta corrispondenza fra la composizione del fondo e l’indice replicato. Rischio dovuto proprio alla scelta di non voler acquistare tutti i titoli presenti nell’indice, ma solamente una parte.

Replica sintetica: è una tipologia di replica con la quale il gestore dell’ETF riesce a replicare l’andamento dell’indice senza comprare e possedere i titoli in esso contenuti. Tale risultato è dovuto grazie alla stipula da parte del gestore dell’ETF di un contratto (precisamente, un contratto SWAP) con un intermediario finanziario, il quale si impegna a corrispondere all’ETF un importo pari al rendimento dell’indice di riferimento, in cambio del pagamento dei rendimenti di un paniere di titoli (detto portafoglio “collaterale”) da parte del gestore dell’ETF, che può essere composto da titoli completamente differenti da quelli dell’indice da replicare.

Una delle funzioni che soddisfano gli ETF a replica sintetica è quella di rendere più facile l’accesso a mercati poco liquidi. Tuttavia è da tenere presente che la Replica sintetica comporta il rischio controparte, ossia il rischio che l’intermediario finanziario non onori gli impegni assunti nel contratto oppure che fallisca.

La filosofia dietro gli ETF

È risaputo che non è affatto una passeggiata battere il mercato. Non sono molti i gestori di fondi in grado di ottenere una performance e quindi un rendimento più alto di quello offerto dai mercati. Gli ETF hanno proprio la funzione di rimediare a questa difficoltà: anche se non possono per la natura del loro funzionamento superare la performance dell’indice di mercato assunto come benchmark, investendo negli stessi titoli e con gli stessi pesi che compongono l’indice, gli ETF sono però quantomeno in grado di avvicinarsi molto a produrre un rendimento uguale a quello generato dal mercato. Perciò la performance non dipenderà tanto dall’abilità del gestore dell’ETF, ma dall’andamento dell’indice di mercato scelto.

Pro e Contro degli ETF:

I Pro:

Costi bassi: gli ETF presentano un costo di gestione generalmente più basso dei fondi comuni d’investimento a gestione attiva. Questa loro convenienza è motivata dal fatto che il loro stile di gestione è passivo, ossia la gestione del capitale presente nell’ETF non è condotta attivamente da un team di analisti finanziari, ma in gran parte solamente da software informatici. Ovviamente questa tipologia di gestione tipica degli ETF comporta un dispendio di risorse minore rispetto a quello impiegato da un fondo a gestione attiva, e questo si traduce in un minor costo di gestione degli ETF.

Diversificazione: l’ETF contiene al suo interno un numero elevato di titoli, che possono appartenere ad asset, settori, e ad aree geografiche diverse. Perciò investendo anche in un singolo ETF ci si può assicurare una buona diversificazione del capitale investito, abbassando così il rischio di un’eccessiva concentrazione e aumentando le probabilità di cogliere opportunità di rendimento.

Trasparenza: offrono completa informazione sulla loro composizione, indicando i titoli che vi sono presenti all’interno e i pesi che ricoprono. Ulteriori informazioni utili poi sono sempre indicate all’interno del KID (Key Information Document) relativo al singolo strumento.

Sicurezza: il capitale investito negli ETF è per legge separato dal capitale della società emittente, perciò nel caso estremo di fallimento o di insolvenza della società, il capitale di coloro che hanno investito nell’ETF in questione rimarrebbe intatto e restituito agli investitori all’ultimo valore di quotazione.

Performance: il funzionamento e l’obiettivo degli ETF è replicare l’andamento dell’indice di mercato di riferimento scelto, di conseguenza gli ETF sono in grado di generare con buone probabilità una performance non inferiore a quella del mercato in cui investe (sicurezza che non offrono i fondi comuni d’investimento a gestione attiva).

Velocità: gli ETF possono essere acquistati e venduti in borsa in qualsiasi momento durante l’orario di negoziazione e con una certa velocità. Al contrario delle operazioni di compravendita che hanno per oggetto i fondi di investimento a gestione attiva, per le quali possono passare giorni fra l’ordine di acquisto o vendita e la sua esecuzione effettiva.

I Contro:

Scelta vincolata: come abbiamo detto, gli ETF per copiare l’andamento di un indice di mercato devono investire negli stessi titoli che sono presenti all’interno dell’indice. E per ottenere una replica fedele della performance dell’indice devono comprare tutto “il pacchetto”, solitamente precludendosi quindi la possibilità scegliere e selezionare solo i titoli migliori dell’indice. Ne consegue che coloro che investono in ETF possono correre il rischio di collocare il proprio capitale anche su titoli di società che sarebbe meglio non possedere.

Gestione passiva: sotto un certo aspetto la gestione passiva tipica degli ETF costituisce uno svantaggio in quanto la gestione del capitale che vi viene investito, non è condotta attivamente da analisti ed esperti finanziari come avviene invece nei fondi a gestione attiva. Poiché per la natura con la quale è stato progettato lo strumento dell’ETF, il suo scopo è semplicemente quello di replicare l’andamento di un indice di mercato di riferimento, e non di superarlo. La conseguenza di tale funzionamento è che un ETF otterrà una performance uguale, ma mai superiore, a quella del benchmark, perché non è quello il suo obiettivo e non è quella la sua funzione. Perciò colui che investe in un ETF non potrà ottenere un rendimento maggiore a quello generato dal mercato di riferimento.
Al contrario, un fondo a gestione attiva, che ha per sua natura l’obiettivo di ottenere un performance migliore di quella di un mercato di riferimento, attraverso tale gestione del fondo da parte di operatori e analisti finanziari ha la possibilità di superare l’andamento di un determinato mercato dichiarato come indice di riferimento. Tuttavia occorre precisare che ottenere performance migliori del mercato non è affatto facile e non sono molti i gestori che hanno la capacità di farlo.

In conclusione

Gli ETF rappresentano dei validi strumenti che riescono ad unire la convenienza di un costo ridotto per il loro acquisto senza rinunciare alla performance di rendimento. È perciò utile valutare il loro inserimento all’interno del nostro portafoglio d’investimento. Bisogna però porre l’attenzione su un dettaglio importante: considerata la loro tipica economicità, qualcuno potrebbe pensare che dato l’esborso ridotto allora risulterà conveniente costruire tutto il nostro portafoglio avvalendosi esclusivamente di ETF. Il basso costo di uno strumento non può essere il motivo determinante che fa scegliere su che cosa investire il proprio capitale. Qualsiasi strumento venga utilizzato, la scelta di come e su cosa investire il proprio denaro deve sempre essere il risultato di una strategia pianificata precedentemente. Inoltre, per quanto sotto diversi aspetti gli ETF costituiscono mezzi finanziari efficienti, esistono molte tipologie di tale strumento, ragion per cui è necessario scegliere con cura quali utilizzare.

Lo studio che c’è dietro la scelta di un prodotto va oltre la mera convenienza, ma va a coinvolgere aspetti fondamentali dell’investitore quali profilo del rischio e orizzonte temporale, la cui determinazione costituisce elemento essenziale per raggiungere in sicurezza gli obiettivi finanziari del proprio investimento. Una delle funzioni principali del consulente finanziario è proprio quella di individuare questi elementi, rigorosamente soggettivi, della persona che desidera fare un investimento, e solo dopo andare a scegliere gli strumenti su cui impiegare il capitale e che siano coerenti con le peculiarità dell’investitore. Affidarsi ad un professionista significa mettersi nelle condizioni di accedere alle soluzioni d’investimento più affini alle proprie caratteristiche personali e di aumentare le probabilità di raggiungere i propri obiettivi finanziari.

Se vuoi avere anche tu un Portafoglio di investimento creato e personalizzato sulla base delle tue caratteristiche, contattami per un appuntamento! Ti aiuterò a capire qual è il tuo profilo da investitore e sceglieremo insieme le migliori soluzioni per il tuo specifico caso.

Se invece hai già un Portafoglio e senti che il tuo attuale investimento non ti sta dando risultati soddisfacenti o pensi che ti stia esponendo ad un rischio troppo elevato, sarò lieto di analizzarlo e di fornirti una diagnosi delle sue condizioni.

Condividi il post sui social con un click
Alberto Tallone Consulente Finanziario a Torino

Alberto Tallone
CONSULENTE FINANZIARIO

I risparmi si mettono da parte con fatica. Non lasciare la loro gestione al caso. Rivolgiti ad un consulente finanziario che ti consigli su come prendertene cura al meglio.